Adattamenti nutrizionali per gli anziani attivi
Il processo d’invecchiamento richiede accorgimenti dietetici appropriati, soprattutto se i soggetti anziani svolgono un’attività fisica che li conduce ad un aumento del dispendio calorico.
La medicina sportiva e la geriatria hanno ormai da tempo dimostrato come l’utilizzo costante e controllato di un’attività fisica adeguata sia capace d’incrementare la resistenza globale dell’organismo e di contrastare l’invecchiamento del muscolo scheletrico e cardiovascolare dei soggetti adulti e anziani. Con l’avanzare degli anni, uomini e donne tendono a muoversi sempre di meno facilitando l’insorgenza di quelle patologie che aggravano o accelerano il processo d’invecchiamento. E’ necessario quindi dedicarsi ad un’attività fisica regolata in base alle reali possibilità dei soggetti e finalizzata all’attivazione, non solo dell’apparato muscolo scheletrico, respiratorio e cardiovascolare, ma anche alla stimolazione psicologica ed intellettuale del soggetto.
A questo proposito bisogna bisogna tenere conto che il processo d’invecchiamento esercita sul nostro organismo una differente risposta all’attività muscolare, diversa da individuo ad individuo. Tali risposte dovranno quindi essere valutate attraverso esercitazioni individualizzate del soggetto anziano per meglio comprendere le reali abitudini al movimento e le eventuali limitazioni nei confronti di quest’ultimo. Il processo d’invecchiamento richiede, inoltre, accorgimenti dietetici appropriati, soprattutto se i soggetti anziani svolgono un’attività fisica che li conduce ad un aumento del dispendio calorico e, insieme, ad un più ragguardevole fabbisogno di alcuni macro e micronutrienti maggiormente coinvolti nello svolgimento dell’attività muscolare. Prima di tutto bisogna tenere presente che, le modificazioni a carico dell’apparato digerente che si instaurano nella terza età, possono condizionare le scelte alimentari dell’anziano. Quest’ultimo, di sovente, sceglie di assumere prodotti facilmente digeribili ma spesso carenti dei principali nutrienti. A ciò va aggiunto che spesso gli anziani vivono da soli e, a causa di questo, mancano della volontà di prepararsi un pasto completo. Non sono rare carenze di tipo vitaminico e minerale (in particolare ferro, zinco e calcio) derivate sia da un’alimentazione frugale ma anche, come già accennato, da eventi patologici ereditati molto spesso da una precedente errata educazione alimentare.
La nutrizione, per molti atleti della terza età che praticano gare di tipo “over” può avere un notevole impatto sulla performance sportiva. Per esempio, molte persone iniziano un programma d’esercizio fisico contemporaneamente ad una dieta pensata per promuovere una perdita di peso o ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche. A tale proposito gli atleti anziani dovranno perseguire alcuni obiettivi principali nei confronti del proprio regime dietetico:
1) Apporto di principi nutritivi fondamentali, includendo, inoltre, modificazioni dei nutrienti base allo scopo di migliorare i risultati nei programmi di esercizio fisico.
2) Modificazioni o limitazioni dietetiche a scopo preventivo, contro tumori, cardiopatie, arteriosclerosi, abbinate ad un adeguato esercizio fisico.
3) Supporto della performance atletica come, ad esempio, un apporto extra di carboidrati o di elementi “addizionali” quali aminoacidi e proteine.
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