Rabdomiolisi da sforzo: spingere il muscolo al limite
Un recentissimo articolo pubblicato sul blog del British Journal of Sport Medicine, punta i riflettori su una condizione poco conosciuta dai trainer e fornisce indicazioni su cosa possono fare gli atleti per evitare di essere esposti al pericolo di disgregazione muscolare dopo l’esercizio.
La rabdomiolisi è una condizione in cui il tessuto muscolare scheletrico muore, rilasciando sostanze nel sangue che possono causare insufficienza renale. Quando i tessuti muscolari scheletrici vengono danneggiati, le loro componenti sono disgregate e rilasciate nel flusso sanguigno per essere filtrate e rimosse dal corpo. Molte di queste componenti possono bloccare il complesso sistema di tubuli del rene creando danni e tra queste le più comuni sono la creatinchinasi (CK) e la mioglobina.
La rabdomiolisi da sforzo (RS) può colpire atleti (ma anche personale militare) causando un'eccessiva rottura del muscolo dopo un’intensa attività fisica. In alcuni soggetti, ciò può essere dovuto a un esercizio svolto ben al di sopra dei normali livelli di affaticamento, mentre persone geneticamente o metabolicamente predisposte, possono sperimentare RS attraverso una combinazione di fattori di rischio ed esercizio fisico al di sotto dei livelli di affaticamento estremo. Gli allenamenti intensi in stile "Boot-camp", in atleti decondizionati, in condizioni di temperatura estreme o sotto gli effetti di disidratazione o tossicità da farmaci, sono associati ad un aumentato rischio di RS per un aumento dei carichi di esercizio "troppo veloce e troppo presto"
L'identificazione precoce dei fattori di rischio nell'anamnesi di un atleta, o la valutazione del rischio di allenamento e delle condizioni ambientali e il monitoraggio dei sintomi precoci, possono aiutare a ridurre il rischio di rabdomiolisi da sforzo dopo l'esercizio.
Fonte: Christian Pugsley, Exertional Rhabdomyolysis; Pushing Muscle to the Limit, BJSM Blogs, 2021